Come sapete, ci battiamo da almeno due anni per la sicurezza nel quartiere. Questo prevede diverse cosa, ma su tutte è importante portare a termine le opere pubbliche, in primis l’illuminazione pubblica. Da due anni infatti ci battiamo affinché tutte le strade del quartiere vengano correttamente illuminate, ad oggi ricordiamo che mancano all’appello ben 27 strade. Dalla nostra attività di pressione su istituzioni e Consorzio Opere a scomputo, di queste 27 ben 16 sono state ritenute idonee al posizionamento dell’impianto da parte del Dipartimento competente.

Lo scorso 27 novembre, l’Associazione Consortile ha indetto un’assemblea pubblica nel corso della quale è stato presentato e consegnato un documento a tutti i Cittadini presenti avente come oggetto l’autorizzazione ad una servitù di passaggio che ogni cittadino frontista delle strade da illuminare deve produrre e recapitare al Consorzio opere a scomputo al fine di permettere la realizzazione dei lavori. Premesso che la richiesta potrebbe essere lecita e amministrativamente corretta, i Cittadini interessati stanno trovando enorme difficoltà a eseguire tale richiesta per vari motivi che vanno dalla incomprensione, alla scarsa fiducia. Si riscontra inoltre una oggettiva difficoltà nel raggiungere tutti i proprietari frontisti che magari non risiedono nelle loro proprietà, alle nuove costruzioni ancora non terminate e non accatastate, ecc. Molti ci chiedono perché nel precedente piano di illuminazione di numerose strade del quartiere, che è stato realizzato sempre come opera a scomputo, non fu chiesta nessuna autorizzazione ai frontisti.

In quel periodo, a cavallo del 2008/2011, il piano di illuminazione realizzato fu favorito da una deroga alle normative, perché l’illuminazione era legata alla garanzia di una maggiore sicurezza dei cittadini residenti, quindi alla sacrosanta equazione ILLUMINAZIONE = SICUREZZA. Pertanto come portavoce dei Cittadini interessati, questa Associazione di Quartiere chiede che in un momento storico come quello che stiamo attraversando che vede la sicurezza della nostra città al centro di una mobilitazione imponente da parte delle Amministrazioni Pubbliche, non si possa intraprendere un iter amministrativo più snello e veloce che, come nel precedente piano di illuminazione, permise di realizzare gli impianti senza il ricorso ad una burocrazia pesante e farraginosa che di fatto impedirà la realizzazione dell’ampliamento.

A tal fine, abbiamo scritto una lettera al Prefetto Gabrielli e al Commissario Tronca. Scarica qui la lettera e il suo allegato.