A seguito dei recenti eventi, in accordo con molte altre realtà del territorio, abbiamo deciso di divulgare il seguente comunicato che spiega la nostra uscita dal progetto QRE.

COMUNICATO STAMPA

A seguito di quanto emerso su diverse testate giornalistiche, le seguenti realtà associative del Municipio VI:

– Associazione CdQ Villaggio Prenestino
– Associazione Cittadinanza Servizi e Cultura Colle del Sole
– Associazione Collina della Pace (Finocchio)
– Comitato Case Popolari di Rocca Cencia
– Comitato di Quartiere Tor Bella Monaca
– Consorzio Prato Lungo
– Lista disoccupati Ponte di Nona

chiedono unite che sia pubblicato quanto segue.

Non riteniamo valida l’assemblea del QRE tenutasi lo scorso lunedì 28 novembre in quanto la quasi totalità dei nostri rappresentanti non era volontariamente presente. La nostra assenza voleva essere un segnale di contrarietà al modo di agire che, dalla campagna elettorale per le elezioni di giugno in poi, ha caratterizzato una parte del gruppo. I pochi di noi che vi hanno partecipato, hanno visto una minoranza prendere decisioni unilateralmente, contrariamente al modus operandi deciso e definito dalle precedenti assemblee. Una minoranza che era tenuta a partecipare ai precedenti incontri organizzati per lavorare anche su progetti che andassero oltre la questione Rocca Cencia, ma che hanno disertato forse per poco interesse verso altre situazioni del nostro territorio ma sicuramente perché tenute in uno spazio pubblico sottratto a Mafia Capitale come quello del Centro Anziani di Ponte di Nona. Sottovalutare e disprezzare questo luogo di incontro è evidenza di quanto non ci sia unità di intenti rispetto alle nostre rivendicazioni che per noi vanno aldilà di Rocca Cencia. Siamo fieri di far parte di quei Cittadini che sottraggono spazi alla mafia per restituirli alla Cittadinanza.

Riteniamo che questi siano fatti gravi, che confermano la prepotente volontà di pochi di voler politicizzare e strumentalizzare un movimento di cittadini liberi che si è sempre definito apartitico, così come descritto dalla Carta di Intenti che tutti noi ci eravamo impegnati a sottoscrivere ma che è stata più volte disattesa.

Tutto questo ci spinge a dissociarci da qualunque scelta sia stata presa lunedì 28, compresa quella di nominare un coordinatore, e a non riconoscerci in questo modo di agire. Non ci ritroviamo più in un movimento nato con dei principi condivisi, su tutti la solidarietà tra quartieri e l’apartiticità dei partecipanti. Con questo, confermiamo la nostra uscita dal progetto QRE dal quale oggi prendiamo profonde distanze non riconoscendone l’autonomia e la neutralità che lo caratterizzava, esortando i superstiti dell’assemblea a non utilizzare l’acronimo QRE in quanto nome non più condiviso dalla pluralità dei quartieri.

QRE non può essere rappresentativo di una minoranza.